Incontro di formazione propedeutico al
VIAGGIO DELLA MEMORIA 2016
6 – 8 Novembre 2016, Auschwitz-Birkenau
E’ stato presentato oggi, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, sede del Comune di Roma Capitale, l’incontro di formazione propedeutico per le scuole superiori che partiranno per il Viaggio della Memoria 2016.
Il viaggio si terrà dal 6 al 8 di Novembre e ad accompagnare e guidare le classi nei luoghi dell’orrore del campo di sterminio nazista Auschwitz-Birkenau saranno: Virginia Raggi, Sindaco di Roma, Luca Bergamo, Assessore alla crescita Culturale, insieme al Prof. Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, Marcello Pezzetti, Consulente scientifico della Fondazione Museo della Shoah e al sopravvissuto Sami Modiano.
Il viaggio della Memoria, organizzato dall’Assessorato Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità, fa parte del progetto “Roma nel percorso della Memoria: dall’occupazione Nazifascista alla Liberazione” che intende, oltre a proporre ai studenti e ai docenti nuove attività di studio, trasmettere alle nuove generazioni i valori della democrazia, dell’integrazione, del rispetto dei diritti umani, il rifiuto della violenza e dell’antisemitismo.
Ad aprire la conferenza di presentazione è stata Dottoressa Laura Baldassarre, Assessore alla Persona, Scuola e Comunità solidale: “Il progetto rappresenta un dovere morale verso la nostra Storia e verso le future generazioni. Si tratta di un viaggio che cambierà la loro vita, ma è solo una parte del percorso che intendiamo intraprendere insieme ai giovani. Il viaggio ad Auschwitz-Birkenau non è punto d’arrivo, bensì un punto di partenza per infondere loro il tema della Memoria. La memoria delle vittime e di coloro che, con piccole e grande scelte hanno avuto il coraggio di dire no e si sono opposti al Nazismo. Perché dire no è importante, essere indifferenti non significa essere testimoni, bensì essere complici e carnefici”.
A seguire le parole Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah: “Per molti anni in Italia non si è parlato, la deportazione degli ebrei (e non solo), era un argomento tabù. Successivamente, grazie all’ impegno e lungimiranza di alcuni politici, ha avuto inizio il progetto Viaggio della Memoria, il quale ha permesso ai sopravvissuti di iniziare a parlare e a tutti i ragazzi di conoscere. L’incontro coi giovani rappresenta un elemento di fiducia e di grande speranza. La risposta dei ragazzi, dei professori e delle loro famiglie è attiva e critica”.
Poi Marcello Pezzetti, consulente scientifico della Fondazione Museo della Shoah, dopo una breve introduzione storica ha affermato: “guiderò i ragazzi in questo percorso. E’ importante che loro, come cittadini romani, italiani, polacchi e tedeschi, sappiano ricondurre in un contesto geo-politico quello che è accaduto e il luogo che andremo a visitare”.
Le testimonianza del sopravvissuto Sami Modiano: “Sono nato nella bellissima Isola delle Rose e facevo parte di una famiglia molto legata, composta dai miei genitori e mia sorella maggiore. Inoltre avevo un’altra famiglia, quella della Comunità Ebraica di Rodi, storica comunità sefardita. Allora noi ebrei vivevamo in armonia con le altre etnie religiose, cattolici, ortodossi e musulmani. Intorno al 1930, quando Mussolini prese il potere, capimmo subito che le cose si stavano mettendo male per noi, tanto che molti giovani si trasferirono verso paesi più democratici, America, Australia, Argentina. La mia famiglia decise di rimanere. Io nel frattempo andavo a scuola ed ero uno studente modello. Ero in terza elementare quando il mio insegnante un giorno mi chiamò alla cattedra, io pensai mi volesse interrogare, ma lui mi fissò e con un viso dispiaciuto e disse: “Modiano, sei espulso”. Quella sera mio padre tentò invano di farmi capire le Leggi Razziali. Io, a 8 anni, già mi rifiutavo di essere diverso dai miei compagni di classe. Sono stato espulso dalla scuola perché ero colpevole di essere nato ebreo. Le Leggi Raziali non toglievano solo la possibilità ai ragazzi ebrei di studiare e agli insegnati ebrei di insegnare, ma anche ai medici ebrei di fare i medici, ci impedivano di avere un telefono, di avere un luogo di ritrovo per parlare… Crebbi con queste imposizioni fino alla guerra e all’arrivo della deportazione. In quegli anni ho perso la mia grande famiglia, persi duemila persone, il mondo ha perso una comunità storica antica 500 anni, deceduta all’interno delle camere a gas. Ogni anno vado a Rodi e mi prodigo per la comunità, per me è un dolore atroce, ma vado perché la storia non si deve mai fermare, dobbiamo farla continuare. Non mi fermerò mai, ne’ con la storia ne’ con voi”.
Durante la conferenza è stato proiettato il documentario che ritrae la storia di Shlomo Venezia, anch’egli ebreo sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
“Shlomo è stato deportato con la famiglia da Salonicco, in Grecia” racconta Marika Venezia, moglie del l’ormai defunto Shlomo chiamata a testimoniare. “Già prima dell’arrivo dei tedeschi, in quella area della Grecia gli ebrei erano fortemente discriminati. Le altre comunità religiose, diversamente da quello che accadde a Rodi, non diedero alcun sostegno agli ebrei. Ciò nonostante, Shlomo mi raccontava che nel periodo di occupazione nazista precedente alla deportazione, le regole di segregazione imposte dai tedeschi non erano poi così dure, gli ebrei potevano avere una vita quasi normale. Tutto cambiò molto repentinamente, quando nel 1943, iniziò la deportazione. In poche ore il quartiere ebraico di Salonicco venne recintato e blindato con un filo spinato. In pochi mesi, solo due, più di 58.000 ebrei vennero caricati sui treni merci e deportati nei campi di sterminio”.
A concludere le parole del Sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi: “E’ un’occasione unica, dobbiamo trasmettere e rendere viva la Memoria, affinché quello che stato non si ripeta. Le pochissime persone che sono sopravvissute e che coraggiosamente ci tramandano quello che hanno vissuto devono avere la certezza e la consapevolezza che noi porteremo avanti questa battaglia per loro. Noi saremmo la loro testimonianza domani”.